I dipinti di Marta Ravasi ritraggono oggetti ed elementi del suo quotidiano, come frutta e piccoli particolari domestici. Usando le parole dell’artista, sono immagini “raccolte, prelevate come da una stagione di vendemmia dalla vasta e sterminata cisterna di materiale visivo alla cui produzione collaboriamo tutti”.
Le opere di Ravasi non sono tra loro slegate, ma connesse in successione, come se ciascuna fosse il verso di un lungo poema in divenire.
Molto spesso questi versi vengono riscritti dall’artista in modi differenti, cambiati nella forma e nella sintassi, nel tono e nell’enfasi, nella luce e nell’impasto pittorico, nella dimensione delle tele e nell’uso della pennellata. Descrizioni sempre diverse dei medesimi oggetti che danno ritmo e concretezza alla struttura complessiva del poema, della produzione pittorica di Ravasi.
La lettura dei suoi versi-opera si compie attraverso una libera osservazione, e così come l’artista è interessata a scrivere le stesse cose in molti modi diversi, il pubblico è lasciato libero di leggere e interpretare le opere a seconda del suo personale sentire.
In mostra, i dipinti di Marta Ravasi vengono messi in dialogo con le opere di tre artiste provenienti da due delle più importanti collezioni d’arte contemporanea del territorio: Alice Browne dalla Collezione AGIVERONA; Xinyi Cheng e Jutta Koether dalla Collezione De Iorio.
Il mistero nascosto dagli oggetti e dalle situazioni legate al quotidiano ritratto da Xinyi Cheng in Incroyable (Monroe) (2019), così come la palette di colori dell’opera, ci riporta alla sospensione del significato nei lavori di Ravasi.
La ripetizione che genera ambiguità di interpretazione nei segni pittorici di Jutta Koether in Pink Ladies #4 (2020) rappresenta un ulteriore elemento di contatto con la reiterazione dei soggetti nei dipinti di Ravasi, al pari delle trasformazioni subite di opera in opera dagli elementi da lei ritratti, che ben dialogano con la tendenza all’astrazione presente nel dipinto New Legs (2009) di Alice Browne, in cui il bilanciamento interno della composizione pittorica è preponderante rispetto alla precisa rappresentazione della realtà.
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Marta Ravasi (Merate, 1987; vive e lavora a Milano) ha studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, alla Hogeschool Sint-Lukas di Bruxelles e alla University of the Arts London – Wimbledon College of Arts di Londra. Ha esposto in Italia e all’estero presso Fanta Spazio, Milano; Acappella, Napoli; La Rada, Locarno; Sonnenstube, Lugano.
Xinyi Cheng (Wuhan, 1989; vive e lavora a Parigi) ha studiato alla Academy of Arts & Design della Tsinghua University di Pechino e al Maryland Institute College of Art a Baltimora. Dal 2016 al 2017 ha partecipato al programma di residenza della Rijksakademie van Beeldende Kunsten, in Olanda. I suoi lavori sono stati recentemente esposti in una importante mostra personale presso Lafayette Anticipations, a Parigi.
Jutta Koether (Colonia, 1958; vive tra New York e Berlino) ha studiato arte e filosofia all’Università di Colonia e ha frequentato l’Independent Study Program del Whitney Museum of American Art a New York. Le sono state dedicate mostre personali in importanti istituzioni quali il Museum Brandhorst, Monaco; Mudam Luxembourg; PRAXES Center for Contemporary Art, Berlino; Moderna Museet, Stoccolma; Van Abbemuseum, Eindhoven; Kunsthalle Bern, Berna.
Alice Browne (Oxford, 1986, vive e lavora a Londra) ha studiato alla University of the Arts London – Wimbledon College of Art e alla Royal College of Art di Londra. Le sono state dedicate mostre personali presso Galerie Luisa Wang, Parigi; Flatland Gallery, Amsterdam; Limoncello Gallery, Londra; Prosjektrom Normanns, Stavanger.
In collaborazione con Collezione AGIVERONA e Collezione De Iorio a cura di Treti Galaxie