Martina Cioffi (Como, 1991) nel 2016 il diploma accademico di II livello in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano).
L’installazione e la scultura sono i suoi mezzi di espressione prediletti, pur avendo sempre spaziato con le materie più svariate ed anticonvenzionali; dal 2020 si è concentrata prevalentemente sull’utilizzo della ceramica, creando installazioni ambientali. La sua ricerca si sviluppa attorno alle nozioni di tempo e paesaggio, al nostro essere dasein, con innate pulsioni di sessualità e morte, gettati in essi ed indissolubilmente ad essi legati. L’albero, sineddoche di paesaggio, è uno dei nodi centrali della sua ricerca. Site-specific è un concetto per lei fondamentale: realizzare un progetto su misura per un luogo significa trovare e percepirne la meraviglia intrinseca, cercare di esaltarne la bellezza e restituirne la magia.
Esposizioni: Fragile Eterno, a cura di Ivan D’alberto, Yag/Garage (Pescara, 2018); Gallery sweet gallery outdoor IV edizione, a cura di Elena Isella (Mariano Comense, Como, 2021); Young artist in the hotel, a cura di Ivan D’Alberto (Isola di San Servolo, Venezia, 2019).
Residenze: Falìa* (Lozio, Brescia, 2021); Radici (Terni, 2020); Humus Park 5th international land art meeting and exposition (Polcenigo, Pordenone, 2016); prima edizione de I giardini di via Caravaggio (Pescara, 2017).
Premi: Salon I (Milano, 2015); la Biennale di Viterbo (2016); Women 4arts (2020); Concorso di scultura Maria Grazia Vaccari (Signa, Firenze, 2021).