Carlo Benvenuto

La poetica di Carlo Benvenuto (Stresa, 1966) è determinata dal desiderio di comunicare il meno possibile. L’artista lavora nella propria casa con i propri oggetti riducendo al minimo le scelte individuali. Fotografa ciò che ha a disposizione in scala 1:1 su sfondo neutro in un’atmosfera rarefatta di delicatezza e suspense. L’assenza di elementi circostanti trasforma cose comuni in un mistero: una chitarra elettrica, una tazzina da tè sul bordo di un tavolo, il tutto avvolto da una luce morbida dalle indiscutibili qualità pittoriche.
L’inquadratura nega ogni intenzione espressiva. L’approccio minimale viene perseguito con una ricerca al limite della perfezione. Nel modus operandi dell’artista, forma e composizione unitamente ad un sapiente bilanciamento della luce e delle tonalità cromatiche, rivestono un ruolo fondamentale e dichiarano la sua ammirazione per la pittura classica. Le sue composizioni così belle accusano pacatamente e sapientemente l’ordine che cerchiamo di dare al caos.
Carlo Benvenuto ha realizzato mostre personali e ha preso parte a mostre collettive in importanti spazi espositivi italiani e stranieri quali: il Mart di Rovereto, il GAMEC di Bergamo, il MACRO di Roma, il PAC di Milano, il MAMBO a Bologna, Museo d’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e il Centro di Arte Contemporanea di Siena.
Vive e lavora a Milano.

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