Fabio Roncato (b. 1982, Rimini; vive e lavora a Milano).
Nelle opere che fanno parte della sua recente ricerca, Roncato sviluppa una riflessione relativa ai confini della rappresentazione visiva indagando forme, elementi, energie della natura e della contemporaneità; l’idea è di condurre la pratica artistica all’interno delle criticità legate al rapporto fra comprensione della realtà e limiti imposti dalla percezione dei sensi. L’opera si modella spontaneamente in maniera ogni volta imprevedibile. L’immaginazione ha un ruolo determinante in questa prassi e in questi metodi di scoperta. Le sue opere sono state esposte in mostre personali e collettive in gallerie private, spazi indipendenti e istituzioni museali in Italia e all’estero fra cui si ricordano: “Italian Twist”, a cura di Elisa Carollo e Mattia Solari, Fondazione Imago Mundi, Gallerie delle Prigioni, Treviso (2021); “Come pesci nell’acqua”, a cura di Giorgio Verzotti, Villa Nigra, Miasino (2021); “Come trattenere l’energia che ci attraversa. Paesaggi”, a cura di Stefano Coletto, Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Venezia (2021); “The Field of Unknown” (mostra bipersonale con Julie van der Vaart), Ingrid Deuss Gallery, Anversa (2020); “Ti Bergamo”, a cura di Lorenzo Giusti e Valentina Gervasoni, GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Bergamo (2020); “A Collection for Beyond the Plastic”, a cura di Chiara Casarin e Giovanni Bonotto, MUSE – Museo delle Scienze di Trento, Palazzo delle Albere, Trento (2020); “Il motore delle stelle”, mostra personale a cura di Giorgio Verzotti, The Open Box, Milano (2019); “Ultramar”, mostra personale a cura di Davide Dal Sasso, MARS – Milan Artist Run Space, Milano (2019); “Il pianeta dove evaporano le rocce”, mostra personale a cura di Chiara Casarin ed Eleonora Castagna, Torre delle Grazie, Musei Civici di Bassano del Grappa, Bassano del Grappa (2018)