Nato nel 1941 a Parigi da una famiglia originaria della Bretagna, Guy Le Querrec ha scattato le sue prime foto di musicisti jazz a Londra alla fine degli anni ’50, debuttando come professionista nel 1967.
Due anni dopo viene assunto dal settimanale Jeune Afrique come redattore e fotografo; realizza i primi reportage dell’Africa francofona, tra cui Ciad, Camerun e Niger.
Nel 1971 affida i suoi archivi a Vu, appena fondata da Pierre de Fenoyl, e nel 1972 co-fonda l’agenzia cooperativa Viva, che però lascia tre anni dopo. Le Querrec entra in Magnum nel 1976.
Alla fine degli anni ’70 ha co-diretto due film e nel 1980 ha diretto il primo workshop fotografico organizzato dalla città di Parigi. Durante i Rencontres d’Arles del 1983, ha creato una nuova forma di spettacolo proiettando fotografie accanto a un quartetto di musicisti jazz dal vivo, ripetendo l’esperimento nel 1993 e nel 2006.
Le Querrec ha realizzato numerosi reportage sul Concert Mayol di Parigi, su soggetti in Cina e in Africa e sugli indiani del Nord America. Ha intervallato il suo lavoro con pause dedicate al jazz (festival, club e tournée) e ha viaggiato in venticinque paesi africani con il trio Romano-Sclavis-Texier.
Il background jazzistico di Le Querrec ha influenzato la sua fotografia. Vede le scene quotidiane come una partitura musicale, suonata o attivata da forze naturali. I raggi del sole in un caffè possono essere un grido o uno squillo di tromba; gli operai spagnoli che riposano sul bordo di una cava di calcare sono notazioni musicali in un brano solista.
Le Querrec ha anche dedicato molto tempo all’insegnamento di workshop e corsi in Francia e in altri Paesi. Ha esposto regolarmente in tutto il mondo.