Irma Blank

Tedesca di nascita ma trasferitasi giovanissima in Italia, dove tutt’ora vive e risiede, Irma Blank matura in un clima di sperimentazione linguistica tipico della seconda metà degli anni Sessanta, in cui esponenti delle avanguardie di matrice minimal-concettuale registrano, attraverso un’arte impersonale e de-soggettivata, il tempo del proprio vissuto, l’esserci, l’esistere qui e ora.
Fin da subito Irma Blank rivolge la propria attenzione, come lei stessa afferma, “verso la scrittura, che spoglia del senso per caricarla di altre valenze. Una scrittura purificata dal senso, un segno autonomo che dà voce al silenzio”. È proprio questa la soluzione tanto radicale quanto personale di Irma Blank: una scrittura non legata al sapere, ma all’essere. Carte, fogli, tele, libri sono le superfici su cui si gioca il rapporto tra segno e tempo. Inchiostro, china, penna biro, pastello, acquerello, acrilico sono gli strumenti attraverso cui i segni occupano queste superfici e le superfici registrano il tempo di un’esistenza attraverso il gesto.
L’opera di Irma Blank si struttura per serie di lavori, come tappe e spostamenti, anche minimi, di un percorso di assoluta coerenza. A partire da un nucleo circoscritto di temi e di domande, ogni ciclo sfuma e si lega a quelli successivi in una progressione fluida e naturale.
Le sue più importanti personali hanno avuto luogo a partire dal 1975 in città come Milano, Berlino, New York e Parigi, proseguendo negli anni ’80 e ’90 con numerose mostre personali e collettive. I suoi libri d’artista sono stati esposti in istituzioni come il MoMa di New York e la Biblioteca Nazionale di Francia, mentre nel marzo 2013 è stata inaugurata la mostra “Senza parole” (Bologna) che ripercorre l’intera carriera dell’artista.

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