Terre Fragili racconta i luoghi interiori tramite un’esibizione pittorica e l’aiuto di forbici, taglierini, lame, righelli, compassi, Slis ritaglia frammenti pittorici del suo passato
Il passato è immodificabile. Pierluigi Slis si oppone a questo assunto nel ciclo Terre Fragili, intervenendo sulla sua prima produzione pittorica e modificando con gesti taglienti le tele che raccontavano i luoghi della sua interiorità. Agendo con forbici, taglierini, lame, righelli, compassi, Slis ritaglia frammenti pittorici del suo passato che si trasformano in lampi di colore, stagliati su tele a campiture dense e omogenee.
L’artista, all’inizio della sperimentazione di Terre Fragili regala un nuovo punto di vista sul mondo, tracciando linee di forza e nuovi confini. Sono operazioni che non distruggono ciò che è stato, ma lo rivisitano in modo analitico, secondo procedura stabilite e puntuali. Il processo di lavoro permette a Slis di recuperare, salvaguardare, interrogare e valorizzare un patrimonio prezioso di elementi che, isolati, acquistano nuova vita e libertà.
Le Terre Fragili sono dimore della Poesia.
Pierluigi Slis (Wuppertal, 1974) vive e lavora a Revine Lago. La sua ricerca esplora tematiche connesse ai processi psicologici e sociali che permeano l’esistenza e l’azione umana. Utilizzando strumenti come la pittura, la composizione ambientale, l’azione sociale o il video, l’artista da vita a opere aperte o effimere, caratterizzate da una certa insofferenza verso norme, estetismi e formalismi. Il fine è evocare una risonanza emotiva, un punto di domanda che invita l’individuo a riscoprire la consapevolezza di sé.
Alcuni dei suoi lavori più rilevanti sono stati esposti e prodotti per importanti istituzioni pubbliche, tra cui si ricordano i giardini della Reggia di Venaria Reale, la New York University, il Parlamento Europeo a Bruxelles, e in occasione di manifestazioni internazionali come la 54° Biennale d’Arte di Venezia, il Festival Comodamente a Vittorio Veneto, il Verona Reload e il Gaenge Viertel di Amburgo.
La mostra Terre Fragili è un ritorno nella città scaligera: nel 2011 Slis realizza Zoll/1 nell’ambito di Verona Reload, un’installazione ambientale realizzata nell’ex piazzale di scarico presso il magazzino ferroviario di Porto San Pancrazio, trasformato temporaneamente in un percorso agricolo. L’opera ricorda l’aratura della terra ed è stata eseguita con il minimo impatto ambientale, cercando di recuperare e convertire tutta l’energia residua del luogo. Una piazza come confine, come dogana tra il prima e il poi. Tra le opere più recenti si annoverano Behind the land a Villafranca di Verona e Daddyshake per la Bolzano Art Week nel 2023.
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