Tanti sono i dubbi in merito al riscaldamento condominiale centralizzato. Tra questi c’è la possibilità o meno di cambiare l’orario: la legge parla chiaro.
L’inverno è sempre più vicino e tanti condomini si ritroveranno ad affrontare un tema molto delicato che li riguarda direttamente: il riscaldamento centralizzato. Con questo impianto, la gestione degli orari di accensione non è facile perché bisogna prendere in considerazione le diverse esigenze delle famiglie, della normativa nazionale e delle opzioni di risparmio energetico.
Mettere d’accordo tutti i condomini non è semplice e il confronto potrebbe degenerare a un vero e proprio problema all’interno dell’edificio in questione. Decidere gli orari di accensione del riscaldamento non riguarda solo il benessere dei residenti, ma anche la gestione economica dell’installazione. Se si decide di fare un uso efficiente i consumi saranno ottimizzati e i costi ridotti, sia per le singole famiglie che per l’intero stabile.
Ciò è molto importante nelle strutture con basse classi energetiche o con impianti poco efficienti. È importante anche considerare la manutenzione della caldaia e di tutti i componenti dell’impianto. Una programmazione corretta degli orari di accensione ha il potere di ridurre l’usura della caldaia, migliorandone sia la durata che le prestazioni.
Chi decide gli orari di accensione del riscaldamento e come è possibile cambiarli è una questione centrale che riguarda tutti coloro che vivono all’interno di un condominio. La prima cosa da conoscere è cosa prevede la legge nazionale: le regole stabiliscono che l’accensione dipende dalle zone climatiche (da A a F); ogni zona climatica ha un periodo di attivazione specifico, in quelle più miti l’accensione è ritardata rispetto a quelle più fredde.
Al di là della zona climatica di riferimento, ci sono le fasce orarie giornaliere in cui il riscaldamento deve essere acceso dalle 5 del mattino alle 23 della sera. Entro queste fasce, ogni stabile può decidere in autonomia quando attivare. È bene sottolineare che la temperatura massima è di 20°C, con una tolleranza di 2°C per gli edifici.
A differenza degli impianti autonomi, con quello centralizzato le decisioni devono essere prese collettivamente. La prima cosa da fare è consultare il regolamento condominiale, che potrebbe prevedere le fasce orarie per l’accensione e lo spegnimento. Nel caso in cui non ci fossero indicazioni precise sul riscaldamento, le decisioni vengono prese in assemblea condominiale, perché nessuna famiglia può decidere in autonomia le ore di funzionamento.
Per poter cambiare gli orari è necessario convocare l’assemblea in cui ogni residente dello stabile può presentare la propria proposta e sperare che si trovi l’accordo con gli altri condòmini, rispettando sempre i limiti stabiliti dalla normativa. È importante che nell’assemblea ci sia un quorum costitutivo, ovvero la presenza di almeno due terzi dell’intero edificio, e del quorum deliberativo, gli orari devono essere approvati dalla maggioranza.
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