MALCOM X

Il potere non indietreggia mai – eccetto che in presenza di un potere maggiore.

 

Il sogno di Malcom Little, che cambiò il proprio cognome in X perché la X in matematica indica l’incognita e lui intendeva appunto sottolineare le origini incerte degli afroamericani sradicati dalle proprie terre, era ben diverso da quello di Martin Luther King. Il reverendo della Chiesa Battista sognava l’integrazione tra i popoli, la pace e l’armonia. L’islamico di ispirazione sunnita credeva nei predomini, il suo sogno era quello di sovvertire le forze.

 

Nessuno può darti la libertà. Nessuno può darti l’uguaglianza o la giustizia o qualsiasi altra cosa. Se sei un uomo, te la prendi.

 

Anche Malcom, assassinato a 39 anni, è diventato icona. Se nella vita privata era stato un mediocre criminale, un predicatore estremista e un marito scadente, agli occhi di un folto pubblico americano, ma non solo americano, divenne il simbolo dell’inarrestabile guerriero nero, leader carismatico e devoto musulmano.

 

Sii pacifico, sii cortese, obbedisci alla legge, rispetta tutti; ma se qualcuno ti mette le mani addosso, mandalo al cimitero.

 

Negli ultimi anni della sua breve vita diventò più moderato, per esempio rendendosi conto che esistevano anche altre persone, non solo nere, che credevano sinceramente alla parità dei diritti per ogni essere umano. Il suo linguaggio divenne meno feroce, il suo rapporto con la legalità migliorò decisamente, tuttavia senza riuscire mai a cancellare completamente il gene efferato insito in lui.

Forse proprio per questo fu ammazzato da qualche ex amico.

Anche Malcom X ha un boulevard che lo ricorda ad Harlem, ma non in esclusiva. Sulle mappe della città viene indicato così: “Lenox Avenue (anche chiamata Malcom X Boulevard)”. Ora dovete sapere che James Lenox fu un mite bibliografo del XIX secolo che passò la vita a collezionare antichi testi di William Shakespeare. Dunque la condivisione può apparire paradossale. Invece chissà, magari se fosse vissuto più a lungo, anche Malcom X, persona duplice e perennemente in cammino quanto a sentimenti, sarebbe diventato un uomo mite.

Guardatelo nella foto di Arnold del ’62. Dietro gli occhiali i suoi occhi guardano lontano, la mano sul collo come a sostenere la testa verso quello sguardo. Vi è più dubbio che certezza.

 

Eve Arnold
Malcolm X
Chicago, 1962

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