No, non è la casa di un serial killer ma un vero e proprio museo: siamo senza parole

No, per fortuna non è la casa di un serial killer ma un vero e proprio museo. Dopo averlo visto siamo davvero senza parole, scopriamo insieme un museo davvero assurdo.

Quello che troverete in questo museo vi lascerà senza parole, di certo non avete mai visto niente del genere. Oggi però vogliamo darvi una mano a scoprire tutto più da vicino e capire che in un certo senso anche questa è arte.

serial killer fa segno silenzio col dito
No, non è la casa di un serial killer ma un vero e proprio museo: siamo senza parole (eatlyarthouse.it)

Chi conosce il film Maniac di William Lustig sa di cosa stiamo parlando, dentro questo museo, se lo guardate in un certo modo, potreste ritrovarvi in un’atmosfera gotica, spaventosa, da brividi sulla schiena. In realtà quella non è l’intenzione di un posto dove si vuole semplicemente trasmettere arte e farlo in maniera diretta e intelligente.

Si tratta di un posto particolare, questo è innegabile, ed è in grado di portare a polemiche varie come capita anche quando viene pubblicizzato. In realtà è un posto che invita la curiosità di alcuni aspetti che nessuno probabilmente aveva mai immaginato. Finirete anche per uscire contenti e sicuramente non spaventati.

E chissà che non vi venga voglia di andare a consigliare questo posto anche ai vostri amici, perché è davvero molto interessante.

Il museo dei capelli

Il museo dei capelli, noto anche come museo di Pels, si trova in provincia di Como precisamente nel comune di Elva che conta appena 79 abitanti. Questo posto è stato inaugurato nel 2006, ormai quasi vent’anni fa, e custodisce la storia di un mestiere davvero noto per quanto riguarda i monti della Valle Maira cioè quello di raccoglitori di capelli.

capelli, forbici e spazzole
Il museo dei capelli ( eatlyarthouse.it)

Di fatto questo lavoro fu inventato proprio qui in un momento in cui la vita offriva davvero molto poco a livello economico. L’attività era quella di andare a raccogliere e selezionare capelli. All’inizio dell’autunno si partirà dopo i lavori agricoli e in campo di soldi, stoffa o un foulard chiedevano a una ragazza di cedere la loro chioma.

Con i capelli si confezionavano delle parrucche da commercializzare poi per venderle sui mercati stranieri. Un mestiere particolare e tipico di questo posto che viene raccontato proprio attraverso un museo che di fatto si è inventato qualcosa per sfuggire dalla povertà.

Un museo di cui gli abitanti di Elva vanno molto fieri e che racconta la loro storia sotto diversi punti di vista. Nonostante sia molto interessante è un posto che finora non ha raggiunto grandissima notorietà. Merita sicuramente di essere visitato.

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