HARLEM

La prima colonnina idrante con funzione antincendio a New York fu installata nel 1808 in una via centrale di Manhattan. Oggi ve ne sono oltre centomila. Fu una gran bella idea per una città che, in qualche sua parte, prendeva fuoco praticamente ogni giorno. Prima c’erano grandi secchi colmi d’acqua agli angoli delle Street.

Nel 1896 vi fu un’estate caldissima, temperature oltre i 40 gradi. Incominciavano a contarsi i morti a migliaia in città. Il capo della polizia cittadina era un giovane di grande talento, si chiamava Theodore Roosevelt, sì proprio colui che sarebbe diventato il 26° presidente degli Stati Uniti. Ordinò l’apertura degli idranti in tutta la città allo scopo di fornire refrigerio ai cittadini: idea semplice e grandiosa.

Da allora gli uncapping divennero di moda a New York fino a trasformarsi in una pratica ricorrente anche se illegale, soprattutto nei periodi di calura. Ciò che serve è una calamita per scoperchiare l’idrante e una chiave inglese per aprire la valvola.

New York è una città che ci appare conosciuta già alla prima visita. Il motivo è semplice: assistiamo a eventi che abbiamo già visto un sacco di volte nei film e nei telefilm, come gli idranti che d’estate spruzzano acqua (anche se ciò avviene molto meno di frequente rispetto ad anni fa), il fumo che d’inverno esce dai tombini (fenomeno invece che non conosce tramonto) e i taxi gialli. Ci piace da matti NY, sapete perché? Perché non ci perdiamo mai. A Manhattan ci sono 10 avenue e 110 street, perfettamente parallele e perpendicolari tra loro. Siccome gli americani non avevano abbastanza eroi e altre figure eminenti  a causa della loro breve storia, anziché intitolarle a nomi di persone le hanno numerate in progressione geografica. Impossibile perdersi a New York. Per questo ci piace da matti passeggiare tra quei grattacieli e sapere sempre a che punto del rettangolo stiamo.

Anche Harlem è composta da Avenue, che viaggiano da nord a sud,  e street che si allungano da est a ovest, perfettamente perpendicolari tra loro. Ma nello storico quartiere dei neri c’è una via molto importante che fa eccezione, viaggiando di traverso. E allora hanno deciso che si chiamasse Boulevard anziché Avenue; le hanno pure dato un nome anziché un numero, quel nome non poteva che essere Boulevard Martin Luther King: l’eroe più grande dei neri d’America.

Ecco, mi piace pensare che l’idrante fotografato da Leonard Freed (lo stesso artista che immortalò quella meravigliosa stretta di mani a favore del reverendo King a Baltimora nel 1964), stia proprio su quel boulevard, che ai tempi si chiamava 125 street. Mi piace pensare che quei bambini di colore, probabilmente miei coetanei, che nel 1963 impazzivano di gioia per il getto d’acqua fresca rubato alla città, oggi tornino davanti a quell’idrante che sicuramente c’è ancora, ripensando all’uomo che li ha liberati dall’oppressione… tanto da meritandosi un boulevard ad Harlem.

 

 

Leonard Freed
Harlem, New York
1963

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